domenica 22 agosto 2010

Scusate se cambioargomento, ma ho trovato questo articolo che riguarda noi brave ragazze e mi fa piacere condividerlo.
E' il "decalogo" tratto dal libro di Rachel Simmons La maledizione della brava ragazza , ripreso dal settimanale IO DONNA del 21 agosto 2010:
1. I conflitti sono occasioni per vincere, non per perdere. Esprimere un'opinione anche quando non si gioca sul sicuro. Rischiare. Aprire un conflitto quando serve a ottenere un risultato:un permesso, una confessione, un impegno a interrrompere o a iniziare qualcosa, quello che si merita o serve a star meglio.
2. Applicare alla vita pubblica le regole dello sport, non dell'amicizia. Sul lavoro o nello sport le critiche fatte e ricevute non sono attacchi personali. Parlare in modo diretto, dire quello che si vuole, attaccare e difendersi apertamente, favorire la squadra senza nascondere le proprie ambizioni.
3. Avere successo significa suscitare invidia. Non si può piacere a tutti: nemiche e nemici sono inevitabili.
4. Vantarsi. La modestia non paga. E' dimostrato che le donne in carriera che non si vantano dei loro talenti e che non mettono in mostra i loro risultati ottengono molti meno incarichi e promozion ie vengono penalizzate in trasferimenti, orari di lavoro e salario.
5. Parlare a voce alta. Niente sminuisce i punti di forza come esprimenrsi dolcemente, timidamente,senza autorità e usare in pubblico interlocuzioni da ragazzina come "cioè", "tipo", "in un certo senso", "senza offesa", etc..
6. Niente reazioni emotive esagerate. Sono ricattabili e un tentativo sleale di mettere KO un interlocutore durante una conversazione difficile. E non funzionano.
7. Non ragionare per supposizioni. La comunicazione fra donne funziona spesso in base a segnali, supposizioni, fantasie, previsioni, e, diciamolo francamente, paranoie. Meglio basarsi sui fatti, sulle informazioni, sugli ordini del giorno.
8. Scusarsi solo quando è strettamente doveroso. Non dire in nessun caso"E' colpa mia". Se qualcuno chiede scusa, rispondere sempre "Grazie" e mai "Non fa niente". L'abitudine femminile di esercitare aggressioni indirette e poi negarle, se il conflitto si fa aperto, è perdente, come quella di giustificare la propria presenza e la propria esistenza o temere sempre di dare fastidio.
9. Evitare il doppio standard: vincere nella vita pubblica e sottomenssa in quella privata. E' una scappatoia per mettere a tacere i sensi di colpa. Scacciata dall'ufficio, la ragazza perfetta potrebbe cercare di perdonare se stessa facendo da tappetino a marito e figli.
10. Lasciare che i figli si vergognino di noi, perhè non siamo brave Ragazze. L'autrice racconta di avere fatto fantasie suicide per la vergogna quando sua madre faceve valere le proprie ragioni in pubblico. Adesso riconosce di avere imparato da lei a essere diretta e assertiva.
A me sono piaciute moltissimo, perchè dicono la verità.
Cercherò di farle mie il più possibile.
Arrivederci!!!

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